La fine del mondo 2014
Nell’ultimo mese dell’anno, dicembre, prendiamo spunto per il nostro incontro dall’intrigante libro di Telmo Pievani “La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi”, edito da Il Mulino nel 2012, proprio l’anno in cui il mondo “doveva” finire!
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Ma siamo ancora qui e dunque analizzeremo questa paura collettiva, ricorrente, che si nutre di miti antichi come il diluvio universale, ataviche angosce e sensi di colpa. Insomma una chiacchierata nello specchio deforme di un’umanità sempre insicura e in difesa.
Il libro è suddiviso in cinque capitoli dedicati alla Catastrofe, al Disastro, alla Nemesi, all’Estinzione, e all’Apocalisse con righe che vanno a solleticare, spesso in chiave ironica, il fascino che questi termini evocativi suscitano nelle persone.
Il fascino che è poi quello della morte e del nuovo, di quello che potrà esserci dopo di noi, magari migliore di noi che stiamo portando allo stremo le risorse del mondo, preparandoci da soli la terrifica dipartita.
Alla fine il mondo potrebbe resistere ancora per moltissimi anni, a dispetto dell’umanità.
E gli anni potrebbero riaggiustare gli equilibri naturali che ci siamo dati tanto da fare di infrangere. Il fatto è che questi nuovi equilibri potrebbero non contemplarci più.